La Grande Nevicata del 1956

La nevicata del 1956 fu uno degli eventi più intensi e duraturi sulla nostra penisola, coinvolse in prevalenza il mese di Febbraio con un blocco configuratorio che portò danni e problemi fino al mese di Marzo. A più riprese venne coinvolta tutta la penisola.

Focus sulla Romagna

  • San Valentino alla Muta (Passo Resia) -28,2
  • Dobbiaco -27,4
  • Passo Rolle -24,2
  • Paganella -23,3
  • Tarvisio -22,4
  • Monte Cimone -21,8
  • Torino Caselle -21,8
  • Bergamo -20,1
  • Vicenza -18,6
  • Verona -18,4
  • Milano-Malpensa -17,8
  • L’Aquila -17,8
  • Monte Terminillo -17,2
  • Passo della Porretta -16,9
  • Piacenza -16,7
  • Treviso -16,6
  • Monte Bisbino -16,5
  • Bolzano -15,6
  • Milano-Linate -15,6
  • Passo della Cisa -15,6
  • Padova -15,4
  • Passo dei Giovi -14,8
  • Rifredo Mugello -14,8
  • Brescia -14,6
  • Trieste -14,6
  • Aviano -14,4
  • Bologna -14,4
  • Rimini -14,2
  • Ravenna-Punta Marina -14,0
  • Ferrara -12,8
  • Torino-Bric della Croce -12,8
  • Pescara -12,6
  • Monte Scuro -12,2
  • Firenze -11,4
  • Pisa -11,2
  • Venezia-San Nicolò -11,1
  • Albenga -11,0
  • Mondovì -10,8
  • Frontone -10,0
  • Trevico -9,8
  • Grosseto -9,5
  • Fonni -9,4
  • Latronico -9,0
  • Potenza -8,4
  • Monte Sant’Angelo -8,2
  • Crotone -7,7
  • Prizzi -7,2
  • Roma-Ciampino -6,9
  • Bracciano-Vigna di Valle -6,5
  • Genova -6,1
  • Catania -5,6
  • Enna -5,4
  • Roma-Urbe -5,4
  • Napoli -4,5
  • Termoli -3,4
  • Cagliari -3,2
  • Guardiavecchia -3,0
  • Alghero 4 febbraio -2,5
  • Bari Palese -2,0
  • Capo Palinuro -2,0
  • Lecce Galatina -1,9
  • Brindisi -1,6
  • Capo Bellavista -1,5
  • Isola di Capri -1,5
  • Santa Maria di Leuca -1,4
  • Isola di Ponza -0,5
  • Capo Carbonara -0,4
  • Messina 9 febbraio 0,0
  • Palermo 8 febbraio 0,0
  • Cozzo Spadaro +0,1
  • Pantelleria +0,4
  • Ustica 9 febbraio +0,5

L’impattante situazione sulla Romagna

Trasporti e infrastrutture paralizzati
In tutta la Romagna, strade e ferrovie furono completamente bloccate per giorni. Treni e autobus non poterono circolare, lasciando molte zone isolate, soprattutto quelle montane. I collegamenti con le città furono ripristinati solo grazie all’intervento dell’esercito, che utilizzò mezzi specializzati per rimuovere la neve.

Emergenza nelle campagne
Gli agricoltori affrontarono sfide enormi. La neve pesante causò il crollo di stalle e fienili, mentre gli animali rimasero intrappolati o senza cibo. Molte colture furono danneggiate dal gelo, con un impatto economico significativo sulla regione, fortemente agricola.

Solidarietà e adattamento
Nonostante le difficoltà, la grande nevicata favorì la solidarietà tra le persone. Gli abitanti delle comunità si organizzarono per spalare neve, condividere provviste e prendersi cura dei più vulnerabili. Nelle città, i mercati all’aperto furono sostituiti da piccole distribuzioni organizzate nei cortili e nelle piazze coperte.

La grande nevicata del 1956 in Romagna è stata un evento straordinario, capace di lasciare un segno profondo nella memoria collettiva. Nonostante le difficoltà, è anche ricordata per il senso di comunità e resilienza mostrato dagli abitanti.

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